Simala

Abitanti: 393

Superficie: kmq 13,45
Municipio: via Cagliari, 1 - tel. 0783 97208 - 97209
Cap: 09090
Guardia medica: (Baressa) - tel. 0783 930023
Ufficio postale: via Cagliari, 41 - tel. 0783 97012

Sito Web del Comune

Scorcio di Simala

Ai confini col territorio della Marmilla, Simala sorge in una fertile vallata del Campidano di Oristano attraversata dal Rio Mannu, un'area di grande interesse naturalistico all'interno di un paesaggio dolce e molto verde. Sull'etimologia del toponimo esistono due ipotesi. Secondo una di queste esso deriverebbe dall'antica presenza in quest'area della popolazione dei Semilitenses, antecedente all'arrivo dei Romani nell'Isola, attestata epigraficamente.

Localizzati più a sud, i Semilitenses potrebbero aver avuto qui il confine settentrionale del loro territorio. Secondo l'altra ipotesi il nome del paese sarebbe da ricollegare al sostantivo greco thymalla o thymalis, significante euforbia, pianta evidentemente connessa a questo territorio. Infatti, tradizionalmente, l'euforbia veniva spesso impiegata per la pesca fluviale, in quanto velenosa per i pesci. Tale nome potrebbe essere stato attribuito a quest'area in epoca bizantina.

La formazione dell'attuale centro urbano ebbe inizio probabilmente in età medievale, in seguito allo spopolamento di molte altre ville del territorio circostante per un sito più salubre e meglio collegato alle direttrici viarie principali. In questo periodo il paese faceva parte della curatoria di Parte Montis all'interno del Giudicato di Arborea fino al 1410, per passare poi al Regno catalano-aragonese. Naturalmente il territorio conobbe un'antropizzazione molto più antica, sin dall'epoca neolitica, legata alla presenza in questa regione del Monte Arci, con i suoi preziosissimi giacimenti di ossidiana. Al Neolitico si ascrive un'importante area sacra al confine con i comuni di Masullas e Gonnoscodina, con un menhir centrale. Sono numerosi i resti di epoca nuragica, con una tomba di giganti in località Piscina Craba e diversi nuraghi (Gemussi, Is Canabis de Gemussi, Motroxiu 'e Nigoba, Su Sensu, Serra S'Ollastu, Is Gruxis, Is Putzus, Su Iaccu Longu, Nuracci), alcuni dei quali caratterizzati da una struttura complessa. Anche dopo la conquista romana, avvenuta nel III secolo a.C., il territorio in questione fu fittamente abitato e sfruttato, principalmente a scopo estrattivo. Di questa attività rimangono tracce quali pozzi di lavaggio e residui di fonderia, ma anche una villa rustica (dotata però di pars urbana con un impianto termale mosaicato) nella località di Gemussi. Passava per questa località la strada che collegava in quest'epoca Neapolis e Uselis, ma probabilmente anche la direttrice che partiva da Karalis e attraverso il Campidano raggiungeva Uselis.

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