Museo/Monumento

Museo del Cavallo

Descrizione
La presenza degli Agostiniani a Pozzomaggiore viene fatta risalire al 602, quando i frati fondarono il convento; pare che questo venisse considerato come uno dei Più antichi conventi degli Agostiniani dell'isola. La chiesa di Sant'Antonio annessa al convento degli Agostiniani è citata in un atto notarile relativo ad un testamento del 1634 a proposito di una donazione per la prosecuzione dei lavori di costruzione della stessa. L'intervento relativo al rifacimento dell'attuale facciata risale al 1790. Le maestranze che hanno realizzato l'opera sono le stesse che pochi anni dopo hanno eseguito il prospetto della chiesa campestre di Bonuighinu, presso Mara. Ma il documento sicuramente più ricco ed interessante per ricostruire la storia del convento pozzomaggiorese è un atto notarile datato 1847 che riguarda l'esecuzione dei lavori di 'fabbrico e riparazione'' del Convento degli Agostiniani. All'atto, con la descrizione puntuale degli interventi da eseguirsi, vi sono allegati i disegni dell'edificio come doveva risultare ad esecuzione dei lavori ultimata. Appare evidente che l'intervento effettuato tra il 1847 e il 1848 ha dato al Convento degli Agostiniani l'immagine complessiova che ancora oggi ne abbiamo. Anche il campanile della chiesa è realizzato durante l'intervento di ''restauro e fabbricazione'' deI1847. L'uso di linguaggio formale più classico rispetto alle forme tardo barocche della facciata confermano quanto scritto nei documenti. L'attività e la vita del monastero si interrompono improvvisamente nel 1855. Tale chiusura potrebbe essere ricollegata all'applicazione della Legge Rattazzi che sanciva la soppressione delle corporazioni religiose che non svolgessero attività di assistenza o di insegnamento. Nel 1866 fu sancita la definitiva cessione dei beni ecclesiastici precedentemente confiscati al Demanio. Quindi, successivamente a questi eventi, l'ex convento divenne la sede della locale Caserma dei Carabinieri e, in questo contesto, venne usato anche come carcere. Fu proprio in seguito a questo passaggio di proprietà e di funzione che i locali furono riadattati ed ampliati; fu aggiunta un'ala che venne però integrata completamente con la struttura preesistente; infatti, per rendere ugualmente simmetrica la facciata principale fu spostato e riadattato il portone d'ingresso. Solo sul lato interno verso il cortile si può notare l'inserimento di questo nuovo tratto dell'edificio costituito da una sala più ampia che si sviluppa al piano terra come al piano superiore; nel cortile retrostante furono realizzate le scuderie che ospitavano i cavalli dei Carabinieri. l locali furono utilizzati come Caserma dei Carabinieri e carcere fino agli anni Cinquanta, quando fu spostata in altra sede. Dopo alcuni anni di chiusura, l'edificio è stato restaurato ed è successivamente diventato la sede del Museo del cavallo di Pozzomaggiore, polo di attrazione privilegiato di un ambito culturale e sportivo particolarmente sentito a livello locale e non solo.
Indirizzo

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