La figura e l'opera di Fra Antonio Maria da Esterzili

Per trovare in Sardegna manifestazioni teatrali in lingua sarda bisogna tornare indietro nel corso dei secoli e risalire a quelle che furono le prime e sole produzioni di un teatro popolare locale e cioè alle Sacre Rappresentazioni. 

 
 Erano queste, nell'ambiente chiuso e conservativo della povera società sarda, dei rustici abbozzi teatrali, realizzati con mezzi di una primitiva elementarietà, con ingenue finzioni, valide tuttavia ad infiammare la fervida fantasia della gente che si commuoveva fino alle lacrime nelle rievocazione delle drammatiche vicende religiose, specialmente nelle sequenze forti e decise della passione e della morte di Gesù Cristo.
Questi elementi emotivi, atti a colpire la semplice immaginazione delle turbe costituiscono l'argomento preferito delle Sacre Rappresentazioni, l'unica forma scenica in linguaggio locale che ebbe sentazioni, l'unica forza scenica in linguaggio locale che ebbe in Sardegna uno straordinario successo, anche perchè traduceva nella realtà il bisogno dello spirito delle popolazioni sarde che erano profondamente religiose. E' significativo il fatto che, in piena dominazione spagnola, mentre tutti gli altri generi letterari subivano l'influenza della lingua dei dominatori, le Sacre Rappresentazioni si mantenevano fedeli al parlare del popolo, custodito come un prezioso patrimonio spirituale. E' come nelle altre regioni, anche in Sardegna perfino nel più umile e sperduto villaggio di montagna, le Sacre Rappresentazioni ebbero una larghissima diffusione e furono recitate durante le caratteristiche cerimonie della settimana santa, diventando una tradizione viva e ben radicata che non si è ancora del tutto spenta.
Prova ne sia che in molti paesi, tra i riti che precedevano la Pasqua, la folla segue nelle chiese con appassionato entusiasmo le fasi della Crocifissione e della Passione, soprattutto la vigorosa e realistica rievocazione  conosciuta con il nome di Su Scravamentu, attesa da tutti con notevole interesse. Esempi di Sacre Rappresentazioni in sardo si trovano in diversi autori del Seicento, ma si distinguono, fra tutti, quelli compresi in un voluminoso codice cartaceo custodito ancora manoscritto negli archivi della Biblioteca Universitaria di Cagliari: Libro delle Commedie di un frate capuccino, Fra Antonio Maria di Esterzili.

Il libro delle Commedie di Fra Antonio Maria di Esterzili
La raccolta ha il titolo in spagnolo Libro de Comedias escripto por Fray Antonio Maria de Estercili sacerdote capuchino en Sellury 9bre a 18 ano 1688. Si tratta di un codice cartaceo miscellaneo, segnato m193 formato 32mo, rilegato in pergamena e diviso in due parti. La prima parte contiene: Conçueta del nascimiento del Christo - un atto - da pag.1 a pag. 24 verso.
Comedia de la Passion de N.ro Señor Christo - sei atti - da pag. 24 retro a pag. 97 verso.
Representacion de la comedia del desenclavamiento de la cruz de Christo nuestro Señor - da pag. 97 retro a pag. 126 verso.
Versos che se representan el dia de la Resurreccion - da pag.-126 retro a pag 134 retro.
Comedia grande sobre la Assumption de la Virgen Maria Señora nuestra a los cielos - mutilo dall'inizio del primo atto da pag.135 verso a pag 136 retro.

La seconda parte della raccolta comprende una sequela di disposizioni ecclesiastiche e canoniche. Questi fogli furono probabilmente aggiunti ed accorpati al libro per la rilegatura. Il testo è in latino e in castigliano aulico, diviso in due argomenti:
Excomunicationes in die cenae Domini.
Formula vulgar sobre los decretos pontificios.
La seconda parte del manoscritto va da pagina 137 verso pagina 172 con cui si chiude il volume.


Sino ai tempi relativamente recenti era diffusa la convinzione generale che le Comedias del cappuccino di Esterzili fossero state composte in spagnolo, da quando uno dei primi cronisti dei fatti letterari della Sardegna, Giovanni Siotto Pintor, si lasciò trarre in inganno dalle didascalie e dai titoli del frontespizio della raccolta e sostenne che si trattava di testi spagnoli. Il primo che scoprì gli Autos, correggendo l'errore del Siotto Pintor e contribuendo alla diffusione della conoscenza dei testi, fu lo studioso belga L.L. Mourin che li esaminò attentamente e ne tracciò un'analisi filologica. In seguito le commedie di Fra Antonio Maria da Esterzili furono analizzate da diversi punti di vista anche da Sebastiano Dessanay, da Salvatore Cambosu, da Francesco Alziator, che nella sua storia della letteratura di Sardegna le definì una delle opere più notevoli della letteratura in volgare sardo, dal dottor Raphael G. Urciolo, discepolo e mecenate di Max Leopold Wagner, il quale provvide a riprodurre tutti i testi in microfilms ed a pubblicare a Washington, capitale degli USA la Comedia de la Passion de Nuestro Señor Christo, con introduzione dello stesso M.L. Wagner e con un glossario in inglese, per l'insegnamento filologico nelle Università Americane e per la ristampa in italiano nel 1959 nelle edizioni della Fondazione Il Nuraghe di Cagliari.

Qualche anno più tardi la raccolta del drammaturgo di Esterzili fu ripresa in esame da Fernando Pilia per farne una riduzione radiofonica negli studi di Radio Cagliari. Così per il Natale del 1965 fu mandata in onda la riduzione sceneggiata della Conçueta del nacimiento del Christo col titolo Quando Gesù nacque in Sardegna - realizzazione di Fernando Pilia, Regia di Lino Girau, con gli attori Gemma Pardocchi, Aldo Ancis, Angela Ancis, Giovanni Sanna, Lina Lazzari, M. Immacolata Alcioni, Trento Floris, Antonio Spensatello - Fais, Antonio Prost e Raffaele Guiso, e con l'inserimento di musiche e canti originali dell'etnofonia sarda.
 
Per il giovedì santo del 1966 si apprestò e si mandò in onda la riduzione della Comedia de la Passion de Nuestro Señor Christo, col titolo Quando la terra tremò di paura, a cura di Fernando Pilia, regia di Lino Girau, con gli attori Pina Arcugi, Antonio Sanna, F. Pilia, Michelangela Pira, Antonio Piras, Pippo Deledda, Mario Faticoni, Franco Ligas, A. Bruna Buzzo, Aldo Ancis e M.  Immacolata Alcioni con la partecipazione dei solisti e coristi interpreti dei brani più significativi della musica tradizionale sarda. In quest'ultimo periodo le facoltà umanistiche delle Università di Cagliari e di Sassari hanno assegnato alcune tesi di laurea sulla figura e sulla produzione letteraria di Fra Antonio Maria da Esterzili, la cui importanza è stata opportunamente sottolineata anche dagli studi del giovane professore Sergio Bullegas nel suo saggio sul teatro sardo del Cinquecento e del Seicento.

Per maggiori informazioni sul celebre Frate di Esterzili : http://www.cuec.it/recensioni/rec_bullegas.html

 

 
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